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Il mio parto in casa - un anno dopo

Un anno fa nasceva in casa mio figlio. In una città, Brugherio, in cui da moltissimo tempo non avvenivano parti in casa. Ho raccontato la mia esperienza in questo articolo.


Partorire è stata un'esperienza meravigliosa, intensa, di poche ore, tranquilla ma allo stesso tempo potente. Mi viene in mente una delle citazioni di Il Parto Positivo: "Il parto in casa è pericoloso. Soprattutto perché ti viene voglia di farne altri sedici".



Mio figlio è venuto alla luce con estrema competenza, incoraggiato dal mio movimento, dalle onde uterine, dalla gravità, e sostenuto dal papà e dalle ostetriche.

È nato in acqua, nella piscina da parto gonfiata in soggiorno. L'ostetrica l'ha fatto riemergere e l'ha poggiato sul mio petto. Da allora per alcuni giorni è stato toccato solo da me o mio marito. Non ci sono state altre mani, tocchi, separazioni, sondini, punture, esami, bagnetti, cambi a ogni ora, orari di visite, suoni forti, luci fastidiose, corridoi da percorrere…


Ha avuto un parto integrale, una nascita Lotus, un dono incredibile per un neonato alla nascita, un dono che durerà una vita intera.

Il cordone si è staccato dalla sua placenta spontaneamente il terzo giorno. Ha ricevuto quindi tutto il suo sangue, l'ossigeno, ogni sostanza nutritiva, tutte le cellule staminali e l'energia vitale. E nessuno lo ha disturbato anche per questo motivo.

C'è una sorta di sacralità quando si entra in una casa dove è nato un bimbo che custodisce vicino a sé la sua placenta. Nessuno si è intromesso (solo il pediatra che dopo due giorni è venuto a fare una visita, con rispetto).




Mio figlio non ha mai pianto, non ne ha mai avuto il motivo. La prima volta che lo abbiamo sentito è stato durante il Test di Guthrie, poi basta.

In questo primo anno si è ammalato solo una volta in seguito a un richiamo vaccinale. Non ha mai avuto un raffreddore, mai il naso chiuso, non ho mai usato la fisiologica per lavaggi nasali, occhi o altro. Eppure l'ho portato sempre in giro con me, ovunque, fin da piccolissimo, anche in luoghi molto affollati, al supermercato, al lavoro.


Penso, come affermano diversi studi, che la nascita rispettata e il Lotus abbiano avuto un impatto determinante su tutto questo.

Se il bambino nasce grazie a un mix di ormoni endogeni, soprattutto ossitocina ed endorfine, e al di fuori dell'utero continua a trovare mani che accolgono e proteggono, contatto, calore e tanto nutrimento, e per di più è aiutato ad affrontare questo passaggio dall'ossigeno e sangue che continuano ad arrivare dalla sua placenta, l'organo che lo ha mantenuto in vita per tutta la gravidanza, il cambiamento di vita sarà davvero graduale e dolce, e il bambino si adatterà più serenamente al nostro difficilissimo mondo terreno.


Stando sempre insieme al proprio bimbo si colmerà fin da subito ogni suo bisogno.

Solo un bisogno soddisfatto cessa di essere un bisogno.


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